E’ di qualche settimana fa la pubblicazione del nuovo monitoraggio AIFA sulla Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale. I dati del semestre gennaio – giugno 2018 confermano lo sfondamento del tetto della spesa per acquisti diretti con uno scostamento assoluto di oltre 1,3 miliardi rispetto al tetto programmato del 6,89%, mentre cala di circa il 5% la spesa convenzionata creando un avanzo di 263,5 milioni di euro rispetto al tetto programmato del 7,38% del Fondo Sanitario Nazionale.
Un trend ormai consolidato negli ultimi anni che conferma quanto l’attuale sistema di finanziamento e di governo della spesa farmaceutica non sia di fatto adeguato all’effettivo fabbisogno.
Parliamo del tema con l’Ing. Fabrizio Greco – coordinatore del gruppo Farmaco di Assobiotec
Qual è la situazione del finanziamento della spesa farmaceutica in Italia? Quali i principali problemi da affrontare?
Nel corso degli ultimi 10 anni la spesa farmaceutica pubblica è stata costantemente ridotta passando dal 16,4% del fondo sanitario nazionale nel 2007 al 14,85 nel 2017 ed è attualmente sottofinanziata rispetto alla domanda di salute. E questo nonostante la spesa pubblica pro- capite sia inferiore del 27% rispetto alla media dei grandi Paesi Europei ed i prezzi dei farmaci più bassi del 15-20%.
I dati di questo ultimo rapporto AIFA non fanno che riconfermare quanto l’attuale sistema sia inadeguato rispetto alla situazione di fatto. Il problema di fondo deriva dal
sottofinanziamento della spesa per acquisti diretti (ex spesa ospedaliera), ambito nel quale si concentra un bisogno di cura crescente e dove vengono dispensati i farmaci più innovativi.
Qual è la proposta dell’industria biotecnologica nazionale sul tema?
Come voce dell’industria biotech nazionale riteniamo urgente che vengano stanziati per la spesa farmaceutica risorse adeguate ai fabbisogni. E’ inoltre necessario che da subito siano posti in essere una serie di interventi volti a rendere le risorse allocate dal Fondo Sanitario Nazionale effettivamente fruibili per tutti i fabbisogni, innanzi tutto dei prodotti più innovativi e risolutivi, senza dispersione.
L’attuale sistema basato su due tetti (spesa diretta e convenzionata) e due fondi (farmaci innovativi e innovativi oncologic), che non dialogano fra loro e tra i quali non sono previsti meccanismi di compensazione porta, da anni, a registrare uno strutturale avanzo nella spesa convenzionata e un disavanzo in quella diretta che tende anzi, sempre più, a crescere. E’ dunque chiaramente un sistema che, se non modificato e reso completamente permeabile, risulta del tutto insostenibile.
Infatti il sotto finanziamento strutturale della spesa per acquisti diretti comporta l’attivazione sistematica del meccanismo dei payback da parte dell’industria che di fatto si trova a dover coprire anche i costi derivanti da un inadeguato bilanciamento delle risorse, sostenendo il fabbisogno dei pazienti italiani da settembre ottobre in poi. Il payback non deve rappresentare un meccanismo strutturale di un sistema sotto finanziato, ma essere una clausola di salvaguardia a carattere di eccezionalità.
Riteniamo dunque urgente trovare una nuova governance con un finanziamento adeguato ai fabbisogni per tutte le tipologie di farmaco e per tutti i canali di distribuzione senza disperdere le risorse destinate alla farmaceutica che devono sempre essere utilizzate a coprirne i diversi capitoli in cui viene suddivisa.
Crediamo che solo attuando queste correzioni si potrà rendere, il sistema equo, la spesa farmaceutica sostenibile e soprattutto in linea con le necessità dei pazienti.
Per conoscere nel dettaglio la posizione Assobiotec su “Principi e priorità per la riforma della Governance Farmaceutica scarica qui il documento di "policy" sul tema