IN PRIMO PIANO - Nuove tecniche genomiche, parere e criteri di valutazione da EFSA

03 novembre 2022 -

Come richiesto dalla Commissione Europea, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha aggiornato il primo parere, pubblicato nel 2012, relativo alla sicurezza delle piante modificate mediante cisgenesi e intragenesi, ovvero nelle situazioni in cui non si inseriscono caratteri estranei alla specie di appartenenza.

La prima conclusione degli esperti sottolinea che “non sono stati individuati nuovi rischi nelle piante cisgeniche e intrageniche ottenute con NGT (nuove tecniche genetiche, in pratica l’editing genomico), rispetto a quelli già considerati per le piante ottenute con selezione convenzionale ed EGT (tecniche genetiche consolidate nella pratica)”.

Più oltre, gli esperti ricordano come una certa attenzione vada riservata alle situazioni in cui i processi di cisgenesi e intragenesi si avvalgano di tecniche meno aggiornate rispetto all’editing genomico nel processo di miglioramento genetico delle piante, mentre “rispetto a ciò, l'uso di NGT riduce i rischi associati a potenziali modifiche non intenzionali del genoma ospite. Pertanto, potrebbero essere necessari meno requisiti per la valutazione delle piante cisgeniche e intrageniche ottenute tramite NGT, a causa dell'integrazione sito-diretta del materiale genetico aggiunto”.

Questa conclusione è importante in quanto sottolinea i vantaggi che tecniche estremamente precise consentono di ottenere e che di conseguenza i criteri di valutazione possono essere rivisti nel contesto di una razionale evoluzione della normativa sugli OGM che finora è stata mantenuta come riferimento.

Ad integrazione di questo documento, in una parallela pubblicazione l’EFSA propone criteri di valutazione strutturati in passaggi articolati secondo le caratteristiche operative del processo di miglioramento, ricordando nel contempo che “La valutazione della storia dell'uso sicuro è una parte importante della valutazione proporzionata del rischio delle piante cisgeniche, intrageniche e modificate con l’editing genomico poiché l'allele di nuova introduzione potrebbe essere già presente in natura” e che criteri più elaborati sono necessari solo quando questa condizione non si verifica.

Questi pareri costituiscono un importante passo avanti verso una positiva evoluzione della normativa, per quanto sia prevedibile che ciò non avvenga in tempi rapidi. 

 

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