IN PRIMO PIANO - II miglioramento genetico delle colture per aumentare le rese, elemento chiave per affrontare la sostenibilità alimentare

17 luglio 2019 - “Creating a Sustainable Food Future”, rapporto pubblicato dal World Resources Institute (WRI), riconosce un ruolo importante al miglioramento genetico delle colture per incrementare le rese produttive, senza espandere le terre coltivate


“Creating a Sustainable Food Future” è il titolo del recente rapporto pubblicato dal World Resources Institute (WRI) e liberamente scaricabile al link https://wrr-food.wri.org/sites/default/files/2019-07/WRR_Food_Full_Report_0.pdf

Il rapporto ricorda che con la crescita della popolazione globale da 7 miliardi nel 2010 a 9,8 miliardi previsti nel 2050 e con la crescita dei redditi in tutto il mondo in via di sviluppo, la domanda complessiva di cibo aumenterà di oltre il 50% e la domanda di alimenti di origine animale di quasi 70%. Già oggi centinaia di milioni di persone rimangono affamate, l'agricoltura utilizza già quasi la metà della terra coltivabile del mondo e genera un quarto delle emissioni annue di gas serra.

Gli orientamenti strategici indicati dal rapporto per affrontare il problema spaziano dalla riduzione di domanda del cibo tramite la riduzione degli sprechi e della competizione con le colture non alimentari, alla conservazione degli habitat di valore ambientale, al maggior utilizzo di risorse ittiche, alla riduzione delle emissioni e ovviamente all’incremento delle rese produttive senza espandere le terre coltivate.

In quest’ultimo ambito il miglioramento genetico delle colture gioca un ruolo importante. Alle colture migliorate è generalmente accreditata la metà di tutti i guadagni storici di rendimento, in grado di migliorare non solo la produttività, ma anche le caratteristiche nutrizionali e qualitative, la resistenza ai parassiti e l’adattamento alle condizioni ambientali

Gran parte del dibattito in questi ultimi anni si è concentrato sugli organismi geneticamente modificati (OGM), che comportano l'inserimento di geni da una specie all'altra. La frontiera attuale del miglioramento vegetale fa riferimento all’editing genico, che ha un potenziale molto maggiore. Utilizzando i geni della stessa specie, magari nelle sue forme selvatiche originali, si possono introdurre  meccanismi che consentano alle colture di sopravvivere a vecchie e nuove malattie. Nuovi geni possono anche svolgere un ruolo importante per vincere le sfide ambientali, rendendo le colture più efficienti nell'assorbimento dell'azoto, solo per fare alcuni esempi.

La rivoluzione rappresentata dalla tecnica denominata “CRISPR-Cas9”, applicata a partire dal 2013, ha aumentato notevolmente le opportunità di miglioramento genetico delle colture attraverso l’editing  genetico. CRISPR consente ai ricercatori di modificare codici genetici in modo economico e rapido, in posizioni precise, di inserire nuovi geni, di  spostare i geni esistenti e controllare l'espressione di geni esistenti. CRISPR si avvale di un’altra fondamentale rivoluzione genomica, che ha reso veloce ed economico mappare l'intero codice genetico delle piante, nonché di  verificare se le nuove piante hanno il DNA desiderato senza completare in tempi lunghi uno o più cicli vegetativi, così come selezionare e isolare  le varietà delle colture più promettenti, sempre in tempi brevi.

Secondo le valutazioni più recenti, la ricerca agricola pubblica globale ammonta a circa 30 miliardi di dollari all'anno, mentre la ricerca sul miglioramento delle colture conta per circa 4 miliardi di dollari, dato che tutto sommato possiamo considerare modesto. L'auspicio è che per il futuro budget stabili più consistenti siano destinati all'area della genetica vegetale.

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