STARTUP STORIES - Histos, pelle ingegnerizzata per curare le ferite profonde

20 febbraio 2020 - La startup innovativa vincitrice della tappa di Napoli del roadshow del BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUpInititive si presenta.



HISTOS, IL PROGETTO DI RICERCA

Un modello di pelle ingegnerizzato, costruito utilizzando le cellule stesse del paziente e provvisto di vasi sanguigni.

È questo il progetto della startup che si presenta oggi, Histos, vincitrice con Hydroblink della tappa di Napoli del roadshow del BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUpInititive.

Il progetto di ricerca muove dall’obiettivo di rigenerare le ferite profonde ed estese della pelle, provocate da ustioni, traumi, ulcere diabetiche o asportazione di tumori. La ricostruzione avviene attraverso un tessuto costruito a partire dalle cellule del paziente. Questo processo evita, a differenza di altri modelli di pelle bio-ingegnerizzata, la formazione di tessuto cicatriziale, migliorando la qualità della vita dei pazienti e riducendo i costi per la sanità pubblica.








IL TEAM

Il team di Histos lavora sotto la supervisione del Prof. Paolo Nelli, ordinario di Bioingegneria dell’Università Federico II di Napoli.

 

histos team



INTERVISTA A FRANCESCO URCIUOLO

 

COME E' NATA L'IDEA CHE HA PORTATO ALLA NASCITA DI HISTOS?

Nell’ambito dei danni alla cute, ci siamo resi conto che la rigenerazione di lesioni profonde rappresenta ancora un problema sanitario e sociale non risolto. Infatti, gli attuali modelli di pelle bio-ingegnerizzata non riescono a portare alla completa rigenerazione le lesioni profonde. Le ulcere, spesso degenerano in infezioni che portano ad amputazioni. Lesioni profonde traumatiche (ustioni, incidenti etc…) evolvono verso cicatrici invalidanti. Il tutto si traduce in alti costi umani, sanitari e previdenziali.

Il nostro team ha sviluppato competenze nell’ambito della ingegneria dei tessuti, una scienza che permette la fabbricazione di tessuti umani in laboratorio. Questo ci permette di fabbricare omologhi tessutali che possono fungere da sostituti funzionali per organi o tessuti umani danneggiati.


QUAL E' L'INNOVAZIONE PORTATA DA HISTOS NELLA PRATICA CLINICA?

La novità portata da Histos rispetto agli attuali modelli di pelle bioingegnerizzata consiste nel fabbricare in laboratorio l’omologo della cute del paziente con la totale assenza di elementi esogeni, ovvero estraei al paziente stesso.

Le strategie utilizzate da altri laboratori prevedono, infatti, l’inserimento di cellule umane in matrici esogene di origine sintetica o naturale, che rappresentano un surrogato del derma umano. La natura esogena di queste matrici, compromette la funzione delle cellule deputate ai normali processi di rigenerazione. Inoltre sono prive di una rete vascolare.

La tecnologia di Histos si basa sull’utilizzo di speciali bioreattori i quali istruiscono, attraverso una serie di segnali biofisici, le cellule del paziente a produrre in vitro l’intero apparato del tessuto dermico: cellule, matrice connettiva e rete vascolare. Attraverso il bioreattore possiamo controllare le proprietà del tessuto finale e quindi renderlo quanto più vicino possibile al tessuto del paziente.


QUALI SONO I VANTAGGI DI QUESTA INNOVAZIONE?


La presenza della rete vascolare fa sì che l’innesto attecchisca subito alla rete vascolare del paziente, risultando da subito un elemento vitale. La presenza di una matrice connettiva endogena (in sostituzione di una matrice esogena) permette alle cellule di svolgere il loro ruolo rigeneratore, contrastando la formazione di tessuto cicatriziale. Inoltre, il derma ottenuto è meccanicamente stabile e suturabile, rendendo agevoli le operazioni di innesto.

BioinItaly_Histos


Una riflessione sul ruolo e sulle prospettive che si aprono di fronte a una startup nata in Italia.

COSA RAPPRESENTANO OGGI LE STARTUP NEL TESSUTO ECONOMICO ITALIANO?

Ad oggi le startup costituiscono uno strumento per creare lavoro e innovazione e soprattutto rappresentano quell’anello mancante tra mondo accademico e mercato.


COSA E' STATO FATTO PER SOSTENERE REALTA' COME LA VOSTRA?

Sicuramente sono stati fatti passi in avanti con l’introduzione della legge sulle startup innovative che in qualche modo inquadra giuridicamente e fornisce agevolazioni a chi ha una idea innovativa e vuole portarla sul mercato.

Altri strumenti come i fondi europei (SME instruments) e vari fondi di sviluppo del MISE rappresentano un volano importante. Non ultime, in ordine di importanza, sono le varie iniziative di “startup competition”, in cui si vincono percorsi di tutoraggio e mentoring con cui migliorare analisi di mercato e business plan. Queste, inoltre, permettono anche un discreto incontro tra investitori e startup.


COSA ANCORA DI PIU' POTREBBE ESSERE FATTO?

Ciò che potrebbe servire è sicuramente aumentare gli investimenti, creare più eventi di competizione, delle iniziative di finanziamento più solide dove gli aiuti a fondo perduto dovrebbero essere più significativi. Inoltre, la creazione di piattaforme come kickstarter potrebbe essere un altro strumento utile. Infine, le startup dovrebbero avere accesso facilitato a corsi di formazione su come intercettare e partecipare ai vari bandi europei e nazionali in modo da aumentare le possibilità di crescita.

In questa direzione anche il mondo accademico dovrebbe offrire pacchetti formativi mirati a fornire le competenze necessarie per la creazione di startup, estendendo alcuni insegnamenti relativi all’economia e alla comunicazione a un numero più ampio di settori disciplinari. 

 

 

Dove siamo

20149 Milano
Via Giovanni da Procida, 11
Visualizza mappa 
Tel. +39 02.34565.1
Fax. +39 02.34565.310
Segreteria Assobiotec
Tel. 02 34565.383
assobiotec@federchimica.it