STARTUP STORIES - Nuova vita all'olio esausto con REWOW

05 marzo 2020 - Intervista alla startup innovativa vincitrice della tappa di Bari del roadshow del BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUpInitiative


DALL'OLIO ESAUSTO ALLA BIOPLASTICA

L’olio vegetale esausto, rifiuto che, se disperso nell’ambiente, potrebbe avere un impatto negativo, acquista nuova vita, portando alla produzione di bioplastiche.

È questo il progetto della startup che si presenta oggi, REWOW, vincitrice della tappa pugliese del BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUpInititive.





L'IDEA DI IMPRESA


REWOW valorizza l’olio vegetale esausto attraverso bioprocessi e un approccio di economia circolare finalizzato allo sviluppo di materiali bio-based.

L’idea è nata dalla volontà di risolvere un problema poco conosciuto attraverso un processo biotech: la mancata valorizzazione dell’olio vegetale esausto.

Gli acidi grassi insaturi a lunga catena presenti negli olii da cucina sono trasformati in bioplastica attraverso un processo biotecnologico velocizzato da alcune proteine.

L’utilizzo di biocatalizzatori, ovvero di sostanze di natura proteica che nei sistemi viventi accelerano le reazioni chimiche, permette una riduzione dei costi, una maggiore specificità e minore impatto ambientale.



BioinItaly_Rewow


IL TEAM


Il team di REWOW è formato da tre giovani che, dopo esperienze in Italia e all'estero, hanno deciso di tornare in Puglia per mettere a frutto le conoscenze acquisite.

Antonino Biundo, 31 anni di Gela, è un biotecnologo industriale laureato a Palermo. Successivamente ha svolto le attività di ricerca a Vienna e Stoccolma dove ha lavorato sulla biodegradazione e biosintesi di plastiche e bioplastiche. Al momento è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. CEO di REWOW.

Francesca Fiume, 33 anni di Monopoli, è una biologa laureata a Bari. Ha un dottorato di ricerca in Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali presso l’Università degli Studi di Bologna dove ha lavorato per la valorizzazione degli oli vegetali esausti a scopi energetici. Adesso è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica dell’Universitá degli Studi di Bari “Aldo Moro”. COO di REWOW.

Guglielmo Grosso, 30 anni di Molfetta, è un biotecnologo industriale laureato a Bari ed è un Innovation Management Consultant presso PNO Group, multinazionale europea per supporto a finanziamenti pubblici con precedente esperienza presso la sede di Bologna. CFO di REWOW.



rewow team


Un'ultima riflessione dai tre giovani imprenditori.

COSA SERVE A UNA STARTUP IN ITALIA PER DECOLLARE?

Le start-up che hanno un team affiatato, competente e multidisciplinare, hanno una maggiore probabilità di trasformare la propria idea di business in un reale progetto imprenditoriale.

In Italia, la sostenibilità economica di una start-up nel campo biotech può essere solo sostenuta da finanziamenti che permettano all’idea di prendere vita. Finanziamenti a fondo perduto o investimenti con un ritorno del capitale, in un lasso di tempo maggiore, possono migliorare la capacità di futuri imprenditori di intraprendere questa strada.

Inoltre, la formazione di partnership strategiche può accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti bio-based, da lanciare sul mercato.

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