IN PRIMO PIANO - Avvio della ricerca in campo delle Tecnologie di Evoluzione Assistita a Pavia: momento storico

30 maggio 2024 - “L’agroalimentare italiano aspettava da tempo questo momento. L’avvio di questo progetto rappresenta il simbolo del rilancio della ricerca pubblica in campo, rimasta per troppo tempo ferma nonostante lo straordinario know how dei ricercatori italiani”. Il commento di Clara Fossato, portavoce di Cibo per la Mente.


Ha preso il via a Pavia la sperimentazione di una varietà di riso resistente al brusone ottenuta mediante le TEA che sarà condotta da un gruppo di ricercatori dell'Università Statale di Milano.

Verso il rilancio della ricerca italiana in campo agroalimentare

“L’agroalimentare italiano aspettava da tempo questo momento. L’avvio di questo progetto rappresenta il simbolo del rilancio della ricerca pubblica in campo, rimasta per troppo tempo ferma nonostante lo straordinario know how dei ricercatori italiani”. Questo il commento di Clara Fossato, portavoce di Cibo per la Mente, il coordinamento di 18 associazioni della filiera agroalimentare italiana per l’innovazione in agricoltura.

“Questo importante risultato arriva a un anno dall’approvazione del DL Siccità che aveva dato il via libera alla sperimentazione sulle TEA, ha aggiunto Fossato. Accogliamo con piacere le parole dell'Assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi che ha evidenziato come questo progetto certifichi un nuovo patto tra politica e scienza. La filiera agroalimentare italiana sostiene da tempo che l’approccio scientifico sia la strada maestra per superare le criticità che affliggono il settore”, ha proseguito Fossato.

Necessaria la proroga e l'estensione del provvedimento legislativo per la sperimentazione in campo

“Dopo le elezioni europee di inizio giugno ripartirà il dialogo comunitario che dovrà finalmente concedere ai nostri agricoltori il libero accesso alle TEA. Nel frattempo, il nostro auspicio è che il mondo della ricerca possa seguire l’iniziativa di Vittoria Brambilla e del suo team ed estendere al più presto la sperimentazione a nuove colture. In questo senso, diventa fondamentale prorogare il termine del 31 dicembre 2024 previsto per la sperimentazione in campo aperto e allargarne il campo di ricerca. Chiediamo, infatti, che i nostri ricercatori possano lavorare anche su tutte le piante ottenute con tecniche di editing genomico, mediante mutagenesi-sito diretta e di cisgenesi, che offrono soluzioni di resistenza agli stress biotici ed abiotici o siano finalizzate ad un migliore contenuto nutrizionale”, ha concluso Fossato.

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