Ridefinire il bio-manufacturing per l’Italia e per l’Europa. Questa è la missione di Arsenale Bioyards, startup innovativa con sede legale a Milano e sedi operative a Pordenone e negli Stati Uniti, recentemente entrata a far parte della nostra associazione.
Abbiamo intervistato Massimo Portincaso, CEO e co-fondatore (al centro nella foto insieme al team di Arsenale Bioyards), per scoprire come è nata la startup, quali sono gli obiettivi e i piani di sviluppo.
Di cosa si occupa Arsenale Bioyards?
“Arsenale ha sviluppato una piattaforma di bio-manufacturing completamente integrata tra fase di coltura in laboratorio delle molecole e produzione industriale delle stesse. Una piattaforma in grado di colmare il divario tra l'innovazione su scala di laboratorio e la produzione su scala industriale, permettendo a industrie come quella alimentare, chimica e dei materiali di sviluppare e scalare in modo continuativo, attraverso l’uso di soluzioni sostenibili con una base biologica”.
Prosegue: “La piattaforma di Arsenale integra hardware avanzati, software di Intelligenza Artificiale e un’infrastruttura modulare per facilitare un passaggio trasformativo verso modelli di produzione rigenerativi e circolari. Sfruttando la fermentazione di precisione, l'azienda svincola la produzione dai tradizionali input di origine fossile e animale, consentendo alle industrie di adottare alternative sostenibili su scala”.
Che impatto vi aspettate di ottenere con la vostra attività?
“Arsenale mira a rendere più economicamente sostenibile il processo di sperimentazione in laboratorio e produzione industriale con un forte impatto sui costi che arriveranno a essere ridotti fino al 90% e contemporaneamente abbreviando i tempi per l'adozione su scala industriale di prodotti sostenibili”.
Arsenale gestisce oggi un sito pilota pienamente funzionante a Pordenone, dotato di bioreattori altamente innovativi, tra cui due unità avanzate da 500 litri e una serie di batterie di reattori di fermentazione di precisione più piccoli.
La chiusura del primo round di investimento da 10 milioni di euro

L’impresa innovativa ha annunciato martedì 25 febbraio la chiusura del suo primo round di investimento seed da 10 milioni di euro che ha coinvolto CDP Venture Capital e investitori internazionali come Planet A, byFounders e Plug and Play. L’operazione sostiene la mission di Arsenale di trasformare il mercato del bio-manufacturing, che ha un valore di 200 miliardi di dollari (Fonte BCG), creando una nuova traiettoria industriale in Italia.
“Con questo finanziamento e il successo operativo del nostro impianto di Pordenone, Arsenale sta dimostrando che il bio-manufacturing scalabile e sostenibile non è un'aspirazione lontana ma una realtà vicina. Siamo orgogliosi di contribuire alla rinascita industriale dell'Italia, costruendo l’infrastruttura necessaria per fare del nostro Paese un leader europeo nella biotecnologia industriale avanzata”, commenta Portincaso.
Come si intreccia la vostra attività con il processo di Transizione Verde in atto in Europa?
Prosegue Portincaso: “Le attività di Arsenale sono in stretta sintonia con gli obiettivi dell'iniziativa NextGenerationEU dell'Unione europea, che mira a promuovere la sostenibilità, la trasformazione digitale e la resilienza in tutta Europa.
L'investimento di CDP Venture Capital è stato effettuato attraverso il Fondo Green Transition, che utilizza le risorse stanziate dall'UE nell'ambito dell'iniziativa NextGeneration EU e riflette l'impegno dell'Italia a guidare il cambiamento verso l'innovazione sostenibile e il rinnovamento industriale”.
Raccogliamo un commento anche da Cristina Tomassini, Senior Partner Responsabile del Fondo Green Transition di CDP Venture Capital: "La soluzione di Arsenale è un perfetto esempio di come manifattura e Intelligenza Artificiale possono rivoluzionare settori industriali diversi, contribuendo alla creazione di processi produttivi più sostenibili, riducendo costi ed emissioni di CO2".
Da chi è composto il vostro team? Quali competenze integra?
“La natura internazionale e interdisciplinare dei fondatori riunisce una profonda competenza in ingegneria, biotecnologia, IA e tecnologie industriali scalabili.
Parto dalla mia esperienza. Sono ex Partner e Managing Director di BCG, con base a Berlino, e ho co-fondato con successo Officinae Bio, azienda acquisita dal gruppo americano Maravai. Nel mio percorso miro a combinare una visione audace del futuro del bio-manufacturing con un’esperienza imprenditoriale concreta.
Gordana Djordjevic, Chief Scientific Officer con base a San Diego, vanta oltre 25 anni di leadership scientifica presso Perfect Day, Zymergen, Synthetic Genomics, BP e BASF, dove ha costruito l’esperienza necessaria per superare le barriere della fermentazione di precisione industriale e portarla oltre i confini del settore farmaceutico.
Niels Lynge Agerbæk, con base a San Francisco, ex Vicepresidente di Zymergen, General Manager di Xellia Pharmaceuticals US e General Manager di Novo Nordisk Engineering US, è alla guida dell’implementazione tecnica in qualità di CTO.
Il Chief Information Officer Matteo Zanotto, dottore di ricerca in IA e deep learning con base a Verona, guida l’innovazione software e algoritmica di Arsenale, mentre il COO Arnaud Legris, ingegnere ed ex consulente di BCG con base a Parigi, assicura un’esecuzione operativa senza interruzioni”.
Un team che sta attraendo talenti da tutto il mondo…
“L'impegno di Arsenale va oltre l'innovazione tecnologica. L'azienda promuove attivamente i talenti locali e internazionali, attirando professionisti stranieri dalla Silicon Valley, e non solo, per portare la loro competenza in Italia, oltre a far rientrare talenti italiani che attualmente lavorano all'estero. Questa iniziativa sostiene lo sviluppo di competenze di alto livello e posiziona l'Italia come hub per le tecnologie del futuro e l'innovazione industriale, fondandosi su decenni di eccellenza manifatturiera”.
Per scoprire di più sull’impresa e restare aggiornati sui prossimi sviluppi: https://arsenale.bio