IN PRIMO PIANO - Prorogata di tre anni l’applicazione del divieto di sperimentazione animale su sostanze d’abuso e xenotrapianti d’organo

18 febbraio 2022 - Le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno prorogato al 2025 l’applicazione del divieto che impedisce ai ricercatori italiani di impiegare animali negli studi sulle sostanze d’abuso (che comprendono anche alcuni farmaci) e sugli xenotrapianti d’organo. Un risultato di grande importanza per la ricerca italiana


Nella giornata di ieri, giovedì 17 febbraio, è stato raggiunto un traguardo importante: la proroga fino al 1° luglio del 2025 dell'applicazione dei divieti che impediscono l'utilizzo dei modelli animali nelle ricerche sulle sostanze d'abuso - tra i quali rientrano anche alcuni chemioterapici impiegati nel trattamento del cancro - e sugli xenotrapianti d'organo: una concreta speranza per moltissimi pazienti che da anni aspettano un donatore compatibile per un trapianto.

Un risultato di grande rilevanza per la ricerca italiana, che potrà così proseguire in questi campi, ma anche per il Governo che potrà così intervenire sulla procedura d'infrazione che l'Unione europea ha avviato a carico dell'Italia proprio per questi divieti.

IL CASO ITALIA SUL TEMA DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE

Sì perché il nostro Paese è un caso specifico in tema di sperimentazione pre-clinica.

L’Unione Europea è intervenuta sul tema della protezione degli animali utilizzati a fini scientifici con la Direttiva 2010/63/ UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010, con l’obiettivo di rimuovere le discordanze tra le leggi, i regolamenti e le previsioni amministrative dei singoli Stati Membri riguardo alla protezione degli animali utilizzati per la sperimentazione o altri fini scientifici suscettibili di ostacolare il funzionamento del mercato interno.

La Direttiva 2010/63/EU è stata correttamente recepita nella maggioranza degli Stati Membri, ma non in Italia.

Il percorso di recepimento in Italia è culminato nell’emanazione del D.Lgs. 26/2014 che, attenendosi ai principi e ai criteri stabiliti dalla Legge di delegazione europea 2013, ha introdotto, rispetto alla normativa comunitaria, una disciplina molto più restrittiva di quella che ha inteso trasporre. In particolare, ha previsto espressamente alcune proibizioni, come il divieto di utilizzo di animali per le ricerche su xenotrapianti d’organo, utilizzati per terapie sperimentali per patologie molto gravi, tanto da essere considerati una tecnica di routine in qualsiasi laboratorio di ricerca biomedica, e per lo studio su sostanze d’abuso, ricerche fondamentali per esaminare i meccanismi d’azione e di dipendenza di droghe e farmaci.

Sin dal recepimento della direttiva, l'entrata dei divieti è stata prorogata di anno in anno, ma il loro mantenimento mina la competitività dei ricercatori italiani nell'accesso ai bandi europei pluriennali sui temi oggetto di divieto

IL PLAUSO DI RESEARCH4LIFE ALLA NOTIZIA DELLA PROROGA

Research4Life, realtà che rappresenta il mondo della ricerca biomedica in Italia e di cui fanno parte, con Assobiotec anche, tra gli altri, Fondazione Telethon, Alleanza contro il cancro, Istituto Mario Negri IRCCS, Ospedale San Raffaele, Società Italiana di Farmacologia, plaude alla notizia della proroga.

Questo il commento del segretario Giuliano Grignaschi, da anni impegnato nel difendere le ragioni di una sperimentazione che si è rivelata cruciale anche per la messa a punto dei vaccini anti Covid:

La proroga triennale concede un congruo orizzonte temporale al Governo per intervenire sull’intera procedura d’infrazione, nella quale i divieti si inseriscono, dando seguito all’impegno assunto in sede parlamentare. Contestualmente, i ricercatori potranno proseguire le loro attività di sviluppo di adeguate procedure alternative al modello animale che possano quanto prima sostituire integralmente o parzialmente le sperimentazioni animali”.

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