Si è tenuto questa mattina a Milano l'evento "Le strategie ESG secondo l'approccio One Health" appuntamento organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, con l’Ordine degli Avvocati e in collaborazione con SIMCRI e Assobiotec.
Per l'Associazione, attraverso la voce della Vicepresidente Elena Sgaravatti e di Pierluigi Paracchi, componente del Consiglio di Presidenza, è stata l'occasione per ribadire il ruolo strategico che le biotecnologie giocano nell'approccio One Health.

Pierluigi Paracchi, componente del nostro Consiglio di Presidenza, ha sottolineato che "L'impatto del biotech sulla salute è concreto. Oggi le biotecnologie sono geopoliticamente strategiche. Il vaccino ce lo ha insegnato. Serve continuare a lavorare per sviluppare all'interno dei confini nazionali know how, ricerca, sperimentazioni cliniche e pre-cliniche ma anche la produzione perché avere in tempi rapidi la disponibilità di un farmaco innovativo per i pazienti fa la differenza. Questo settore va sostenuto e fatto crescere per la salute delle persone ma anche per la salvaguardia dell'ambiente e per una crescita economica del Paese".

La Vicepresidente Elena Sgaravatti, nel suo intervento, ha aggiunto:
"L'approccio one health non è un'opzione ma un imperativo categorico che dobbiamo assumere e interiorizzare da adesso perché non c'è più tempo. E' urgente cambiare il nostro modello economico, da lineare a circolare. Le biotecnologie sono una straordinaria risorsa: consentono uno sviluppo economico sostenibile, sono meta-settore che può contribuire al raggiungimento di ben 10 dei 17 goal delle Nazioni Unite e sono una leva fondamentale per un incremento della produzione alimentare globale per soddisfare le crescenti esigenze di cibo in termini quali-quantitativi e di composizione della dieta. Le moderne biotecnologie offrono, infatti, un insieme di strumenti attraverso i quali è possibile migliorare la produttività e la qualità delle colture e la sostenibilità delle coltivazioni valorizzando al contempo il patrimonio di agrobiodiversità di cui l'Italia è ricca, ma sono anche straordinario strumento per il recupero dei residui alimentari e per alimentare quella bioeconomia circolare che vale circa il 10% del PIL nazionale. Bisogna allora evitare preconcetti, guardare all'innovazione con interesse, fare cultura sul valore di questo meta settore e il convegno di oggi è stata un'ottima occasione per fare un passo avanti in questa direzione".

Per rivedere l'intero evento:
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